Algoritmi e manipolazione percettiva: la nuova propaganda invisibile
- Adelio Debenedetti
- 1 dic
- Tempo di lettura: 2 min
Serie “Archivio 211 – Le letture del potere” — di Adelio Debenedetti
Introduzione
La propaganda del XXI secolo non ha più bisogno di comizi, manifesti o televisioni di Stato.Oggi il potere plasma la realtà attraverso algoritmi di intelligenza artificiale che filtrano, amplificano e modellano ciò che vediamo, leggiamo e ricordiamo, stabilendo una manipolazione percettiva rispetto al reale.
Non ci viene più detto cosa pensare:ci viene costruito intorno un mondo che ci spinge a pensarla in un certo modo.

Fonte: Internal Displacement Monitoring Centre (via World Bank) – Our World in Data, CC BY 4.0.
Oltre la disinformazione: la manipolazione percettiva
La Commissione Europea, nei documenti su AI e disinformazione digitale (AI Act e “European Democracy Action Plan”), ha introdotto un concetto chiave:
gli algoritmi sono strumenti di ingegneria dell’informazione e della percezione.
Ciò che appare spontaneo sui social – trend, opinioni, indignazioni – è spesso il risultato di algoritmi di amplificazione selettiva.
Non si modifica l’informazione.Si modifica l’ecosistema cognitivo in cui l’informazione vive.
Come si orienta la percezione collettiva
Tre tecniche oggi dominanti:
• Filtraggio algoritmico personalizzato
Ogni utente riceve una “versione del mondo” calibrata sul proprio profilo emozionale e comportamentale.
• Amplificazione emotiva
Contenuti che generano reazioni forti vengono premiati:la piattaforma privilegia ciò che ci divide, non ciò che ci informa.
• Predizione comportamentale
L’IA modella tendenze future prima che emergano realmente.
Il passaggio strategico è chiaro:
dall’influenzare a posteriori, al modellare a priori il comportamento collettivo.

Fonte: Wikimedia Commons – Social Network Analysis Visualization, CC BY-SA.
Il precedente storico: Cambridge Analytica
Il caso Cambridge Analytica ha mostrato che la profilazione psicometrica su larga scala può orientare voti ed emozioni collettive.
Oggi gli strumenti sono molto più sofisticati e integrati in architetture globali:
algoritmi conversazionali
sistemi di ranking dei contenuti
tecnologie predittive
modelli di influenza adattiva
Verso una propaganda silenziosa
Secondo più studi RAND e NATO StratCom, il potere contemporaneo mira a:
modellare il dissenso
normalizzare determinati orientamenti
anticipare e neutralizzare narrazioni alternative
Non serve censurare.Basta non far emergere.
Contesto del romanzo
Nel romanzo Protocollo Naacal – Codice 211, l’architettura algoritmica è parte del conflitto:un sistema che non manipola solo dati, ma percezioni, memorie e senso della realtà.
La domanda centrale diventa:
se l’IA definisce ciò che vediamo, può definire anche ciò in cui crediamo?
Conclusione
L’algoritmo non è più uno strumento tecnico.È una dottrina di potere.Comprenderlo significa capire la nuova dimensione del controllo geopolitico.
Se vuoi approfondire questi temi e scoprire come entrano nel cuore del thriller Protocollo Naacal – Codice 211, continua a seguire i miei articoli e iscriviti agli aggiornamenti.
Articolo di Adelio Debenedetti, autore di Protocollo Naacal – Codice 211. Ricerca narrativa su potere, percezione e guerra cognitiva moderna.




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