MK-Ultra e Gateway: dalla guerra psicologica alla guerra percettiva
- Adelio Debenedetti
- 10 nov
- Tempo di lettura: 3 min
Articolo storico a cura di Adelio Debenedetti, autore del romanzo “Il Protocollo Naacal – Codice 211”.

Fonte: Wikimedia Commons – Project MK-Ultra, LSD research file (public domain)
Il fronte invisibile della Guerra Fredda
Tra gli anni ’50 e ’70 la CIA avviò uno dei programmi più controversi della storia dell’intelligence: MK-Ultra.
Obiettivo ufficiale: studiare il comportamento umano.Mandato reale: sviluppare tecniche di controllo e alterazione della percezione in un contesto di competizione globale tra USA e URSS.
In un’epoca dominata dalla minaccia nucleare, l’attenzione si spostava gradualmente verso un’altra dimensione strategica:
il controllo della mente come nuova forma di supremazia.
MK-Ultra: sperimentazione oltre i limiti etici
Il programma coinvolse:
laboratori universitari
ospedali pubblici e strutture psichiatriche
centri di ricerca militari
Tecniche usate:
psicofarmaci e sostanze psicoattive
ipnosi e suggestione guidata
privazione sensoriale
stress indotto e condizionamento comportamentale
analisi degli stati alterati di coscienza
La logica era chiara:identificare, espandere e manipolare i confini della mente umana.
Molti documenti furono distrutti nel 1973, ma ciò che resta indica un ecosistema di ricerca transdisciplinare — molto simile agli apparati scientifici del dopoguerra ereditati attraverso Paperclip.

Fonte: Wikimedia Commons – dominio pubblico.
La svolta: dalla manipolazione alla percezione avanzata
Negli anni ’80 emergono programmi paralleli:
Stargate Project (remote viewing)
Monroe Institute (coscienza espansa, onde cerebrali binaurali)
Documenti CIA sul Gateway Process (declassificati nel 2003)
Focus non più solo sulla manipolazione, ma su:
espansione di stati cognitivi
sincronizzazione emisferica
modellazione percettiva
fenomenologia della coscienza
interazione mente-ambiente
Una visione completamente nuova:la mente non come terreno da controllare, ma come interfaccia strategica.

Fonte: Documenti CIA declassificati, pubblici.
Dalla psicologia comportamentale alla guerra cognitiva
I concetti pionieristici di quegli anni oggi riemergono sotto forme più sofisticate:
Cognitive Warfare (NATO)
Human Domain Operations (DoD USA)
neurotecnologie DARPA
studi su perception shaping e narrative warfare
Il teatro di scontro non è più il territorio fisico, ma:
attenzione
percezione
rappresentazione della realtà
costruzione del consenso

Fonte: War History Online / Wikimedia Commons.
Chi controlla ciò che l’uomo vede e crede, controlla ciò che l’uomo fa.
Perché la storia non è chiusa
Nonostante gli scandali, nessun apparato strategico rinuncia mai a una tecnologia utile.Le metodologie cambiano, la finalità resta:
modellare la mente come spazio operativo.
E la transizione è chiara:
MK-Ultra → Gateway → Cognitive Warfare → IA e neuro-reti moderne.
Connessione con il romanzo “Il Protocollo Naacal – Codice 211”
Nel romanzo, questi programmi non appaiono come episodi isolati, ma come evoluzioni di una stessa linea di ricerca sotterranea.
Dal Reich industriale alla CIA della Guerra Fredda, fino a reti di potere contemporanee:
simbologie neuro-visive
imprinting percettivo
memetica controllata
architetture clandestine della mente collettiva
Il Protocollo Naacal non inventa una minaccia. La raduna, collega, e ne mostra la continuità sotterranea . La guerra del futuro non è per il territorio.È per la percezione della realtà.




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