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Psicotronica sovietica: la guerra mentale dell’URSS e il laboratorio invisibile del potere

Articolo storico a cura di Adelio Debenedetti, autore del romanzo “Il Protocollo Naacal – Codice 211”.


La mente come arma di Stato

Mentre in Occidente prendevano forma MK-Ultra e Gateway, dall’altra parte della Cortina di Ferro si sviluppava una ricerca parallela e altrettanto oscura: la psicotronica sovietica.

Non propaganda da Guerra Fredda.Documenti storici dimostrano che l’URSS investì per decenni in programmi per:

  • alterare stati cognitivi

  • influenzare la percezione

  • potenziare resistenza psichica

  • esplorare fenomeni neuro–bio–elettromagnetici

La domanda non era “se sia reale”.Era come sfruttarlo prima degli USA.

Pavlov e ricercatori dell’Istituto di fisiologia russo – origini della ricerca neuropsicologica sovietica
“I.P. Pavlov con il suo gruppo di ricercatori davanti all’Istituto di Fisiologia, 1890 ca. – Wellcome Collection, CC BY 4.0”

Fonte: Wikimedia Commons – Wellcome Collection

Origini e apparati coinvolti

Dagli anni ’50 l’apparato sovietico si articolò su più livelli:

  • KGB (Direzione S – operazioni speciali e sperimentazione)

  • GRU (intelligence militare, spionaggio avanzato)

  • Istituti di neurofisiologia e biofisica a Leningrado e Mosca

  • laboratori militari nelle regioni degli Urali e Siberia

  • squadre di ricerca congiunte psicologia–fisica–medicina

Concetti chiave nelle fonti sovietiche:

  • bioenergia umana

  • interferenze psico-elettromagnetiche

  • modulazione cognitiva

  • resistenza mentale operativa

edificio KGB Lubjanka anni 80 – operazioni segrete e storia dei servizi sovietici
Sede storica del KGB, edificio della Lubjanka, Mosca 1983 – Wikimedia Commons

Fonte: Public Domain / dominio pubblico (foto storica priva di copyright)

Progetti e sperimentazioni note

Documenti riemersi negli anni ’90 citano programmi su:

  • iper-sensibilità percettiva

  • monitoraggio mentale a distanza (precursore “remote influence”)

  • stress estremo e soglia neuropsicologica

  • studi su stati alterati volontari (meditazione, trance)

  • uso combinato di segnali acustici, ottici, radiofrequenza

Obiettivo:non creare super-soldati, ma menti impermeabili + menti penetranti.

La dottrina sovietica considerava il pensiero spazio operativo ben prima che l’Occidente lo formalizzasse.

Ivan Pavlov ritratto in bianco e nero – padre della fisiologia sovietica e studi sul comportamento
Ritratto di Ivan P. Pavlov, Wellcome Collection – CC BY 4.0

Fonte:Wikimedia Commons – Wellcome Collection

La psico–difesa: proteggere la mente dal nemico

Se MK-Ultra nasceva per spezzare la mente, la ricerca sovietica evolveva anche per difenderla.

Tecniche annotate in archivi declassificati indicano:

  • training mentale per resistenza interrogatorio

  • biofeedback rudimentale

  • tecniche respiratorie e focus neuro–ritmico

  • protocolli di “neutralizzazione cognitiva”

Visione:la mente come fortezza ideologica e operativa.

Dopo il 1991: continuità mascherata

Con la caduta dell’URSS molti progetti furono:

  • smantellati formalmente

  • trasferiti in istituti privati schermati

  • inglobati da strutture militari successive (FSB/GRU)

La psicotronica non scompare:migra nei servizi di sicurezza moderni e in reti parallele di ricerca.

Mosca mantiene interesse strategico su:

  • neuroscienze operative

  • guerra dell’informazione avanzata

  • tecniche di influenza psicologica

  • ipotesi neuro–fisiche non convenzionali

Fonte: Wikimedia Commons – Fortepan Archive

Connessione con “Il Protocollo Naacal – Codice 211”

Nel romanzo, la psicotronica sovietica è la contro–linea storica rispetto ai programmi USA/CIA.

Alenka — e una parte delle reti russe segrete — provengono da questo mondo:

  • training mentale nascosto

  • simbologia neuro–esoterica rielaborata

  • reticoli clandestini post–KGB

  • interesse per una tecnologia capace di innescare visione, memoria e percezione

Il conflitto non è solo USA–Russia.È confronto tra due tradizioni sotterranee della mente.

Rituale e laboratorio, ideologia e fisica cognitiva, potere e percezione.


Conclusione

La Guerra Fredda non si è conclusa.Ha cambiato mezzo: dalla forza fisica alla forza percettiva.

Le strutture invisibili sopravvivono più a lungo degli imperi visibili.


Vuoi esplorare come questi programmi si intrecciano con la rete Naacal e gli archivi sotterranei del potere?

 
 
 

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